Per l’istituzione cattolica il 2010 è l’anno da dimenticare. Lo scandalo degli abusi sessuali, divenuto pubblico negli Stati Uniti, arriva e travolge anche l’Europa. Vaticano in difficoltà
Dopo le migliaia di casi in Irlanda denunciati nel 2009, nel 2010 diventano noti nuovi casi in Austria, in Belgio, in Olanda e in Germania. Per decenni alcuni dei più prestigiosi istituti cattolici tedeschi sono stati il luogo in cui si sono consumate violenze sessuali. Accuse di abusi e maltrattamenti anche nel Coro di Ratisbona, diretto dal fratello del pontefice Georg Ratzinger. Anche in Austria sono i collegi i luoghi in cui vengono maggiormente consumati gli abusi sessuali. La drammaticità della situazione spinge il Vaticano ad istituire commissioni d’inchiesta, ma non basta ad arginare il distacco dei fedeli. In Austria, il 42% dei cattolici abbandona la Chiesa.
I vescovi sono costretti ad ammettere di aver saputo e taciuto, trasferendo i preti colpevoli da una parrocchia all’altra. E la disaffezione non potrà che continuare sino a che il problema della pedofilia clericale non sarà affrontato alla radice, rivedendo il pesantissimo ruolo dell’educazione sessuofobica impartita nei seminari. In ballo anche il ruolo e l’obbligo del celibato.
Continua a leggere su AMI