Tunisi, 10 gen. – (AdnkronosAki) – Polizia nelle strede, a domare i cortei, e hacker su Internet, per accedere agli account degli attivisti su Facebook, Google e Yahoo e intercettare i successivi passi della rivolta dei disoccupati. Questa la stretagia messa in campo dal governo tunisino per cercare di avere la meglio sulla protesta che da settimane ha travolto la Tunisia dopo che un venditore ambulante di 26 anni ha tentato il suicidio per le difficolta’ economiche dovute alla crisi in corso. Ed è proprio per contestare l’aumento dei prezzi degli alimentari e il conseguente crescere della disoccupazione che nel fine settimana si sono intensificate le manifestazioni contro il governo centrale. Quest’ultimo, oltre ad aver ordinato alla polizia di sparare sui cortei, causando dai 14 (fonti governative) ai 25 morti (fonti sindacali), sta ora cercando di scoprire via Internet le mosse dei manifestanti, secondo quanto denuncia la Commissione per la protezione dei giornalisti (Cpj). In particolare, sono stati violanti gli account su Facebbok del giornalista Sofiene Chourabi di al-Tariq al-Jadid, giornale affiliato al partito di opposizione Ettajdid, e del giornalista video Haythem El Mekki, un indipendente. Tramite questi accessi, gli hacker sono anche entrati in possesso delle passwords di altri. “I loro account e le foto delle proteste recenti (postate su Facebook, ndr) sono state cancellate o modificate”, dichiara Cpj.
Fonte: ADN Kronos