I nuovi ladri sfruttano la tecnologia. Gli hacker copiano le ormai diffuse chiavi elettroniche per rubarti la macchina, lo dicono gli scienziati europei
Troppa elettronica a bordo – Le automobili contemporanee sono sempre più farcite di tecnologia: sensori, led, freni di posizionamento elettronici e le note smart key, che utilizzano la tecnologia a radio frequenze per aprire gli sportelli e far partire il veicolo. Secondo una ricerca dello Swiss Federal Institute of Technology le smart key che vengono utilizzate normalmente dai costruttori di veicoli, utilizzano i segnali radio a breve distanza, ma questa connessione senza fili è molto vulnerabile, come dimostrano alcuni recenti test.
Prova provata – Utilizzando dieci differenti modelli di otto importanti costruttori, il team svizzero è riuscito a sbloccare e far partire tutti i veicoli sottoposti ad esame. Il sistema che hanno utilizzato i ricercatori svizzeri si basa su due antenne: una in mano all’hacker per entrare nel veicolo e avviare il motore, l’altra nel taschino, per amplificare il segnale tra i trasmettitori e crackare il sistema.
Ci vuole molto poco – Il gruppo di lavoro, modificando la connessione tra le antenne, è anche riuscito a sbloccare e far partire le automobili persino da otto metri di distanza, dimostrando che basta davvero poco per captare la giusta frequenza radio della chiave. E il costo per gli hacker è quasi irrisorio: il kit di strumenti che hanno utilizzato ha un valore che, al massimo, può raggiungere i mille dollari. C’è poi da tenere conto che il furto non lascia traccia: la macchina riceve il suo corretto segnale e la macchina non viene forzata, così l’allarme e gli altri sistemi di sicurezza non entrano in funzione. Inoltre le chiavi elettroniche di un medesimo modello o di uno stesso costruttore, utilizzano il medesimo sistema, così da rendere il lavoro dei ladri ancora più semplice: come si apre un veicolo, così si possono aprirne milioni di esemplari simili.
Fonte: Jack