Centinaia di carte di credito clonate, fra internet, centri commerciali e negozi di lusso. Una banda di hacker aveva messo su un’organizzazione complessa e impeccabile: riusciva a rubare dati bancari per poi venderli in centrali di clonazione, in Calabria e a Roma.
L’idea e la gestione dell’attività erano curate da esperti informatici italiani, che avevano le loro centrali operative a Milano, Brescia e Napoli, mentre a rubare i dati ci pensavano degli hacker russi, “specializzati” nell’acquisire numeri di carte di credito, nomi e indirizzi, date di nascita, password, conti bancari.
La banda agiva indisturbata e guadagnava cifre enormi, finché le forze dell’ordine della capitale non sono riuscite a stanarla. Le indagini hanno portato all’arresto di ventitre persone, fra cui la “mente” dell’organizzazione.
Fonte: Blitz Quotidiano