Pubblicato un report che ha analizzato le varie operazioni d’intelligence tra il 2001 e il 2008. Osservate circa 40mila violazioni, in particolare in materia di sorveglianza ed intercettazioni. E il Patriot Act potrebbe essere prolungato
Roma – Avrebbero compromesso i principi più basilari a tutela della libertà di milioni di cittadini statunitensi, in un raggio d’azione esteso al di là delle supposizioni più allarmate. Le pratiche investigative del Federal Bureau of Investigation (FBI) sono così finite nel mirino degli attivisti di Electronic Frontier Foundation (EFF), accusate di aver violato in maniera massiva le principali leggi a stelle e strisce.
Stilato grazie alle possibilità garantite dal Freedom Of Information Act (FOIA), il report di EFF ha analizzato circa 2500 pagine di documenti relativi alle varie attività condotte dai federali, in un arco temporale che va dal 2001 al 2008. L’agenzia statunitense avrebbe commesso più di 40mila violazioni legate alle attività di intelligence, ignorando in particolare le predisposizioni di legge in materia di intercettazioni e sorveglianza.
La stessa Intelligence Oversight Board – gruppo a tutela dei cittadini che riferisce direttamente alla Casa Bianca – avrebbe ricevuto una (eventuale) segnalazione d’infrazione con un ritardo medio di due anni e mezzo. In sostanza, l’FBI non avrebbe alcuna fretta di fare rapporto circa le sue possibili violazioni delle leggi statunitensi. Sempre secondo il report di EFF, centinaia di casi avrebbero riguardato i meccanismi di segnalazione normalmente imposti con le National Security Letter.
Fonte: Punto Informatico