Parteciperanno alla manifestazione del 12 marzo, ma faranno anche una giornata di protesta dal basso, sullo stile di quella delle donne, e con lo slogan: “Se non ora quando? Per una nuova primavera della scuola”. La mobilitazione coinvolge anche i presidi dei consigli di Istituto che firmano la lettera: “Stavolta noi ci esponiamo”. Garagnani (Pdl), già promotore del telefono-spia, contrattacca invitando a scendere in piazza contro la “politica in classe”
Erano già intenzionati a scendere in piazza contro i tagli, l’avevano annunciato da giorni. Ma dopo l’attacco del presidente Berlusconi alla scuola pubblica lo faranno con una ragione in più, se possibile. Insegnanti e genitori si mobiliteranno a Bologna partecipando alla manifestazione indetta da Articolo 21 e dalle opposizioni a difesa della Costituzione e della scuola pubblica il 12 marzo. Ma lo faranno anche con una giornata di protesta nata dal basso, sullo stile di quella delle donne e lo slogan “Se non ora quando: per una nuova primavera della scuola”, probabilmente il 17 aprile. Il Pdl contrattacca organizzando una contro-manifestazione per liberare le classi dalla politica
In piazza per la scuola pubblica. “Ci stiamo organizzando”, spiega Giancarlo Ambrogio Vitali, voce dell’Assemblea delle scuole di Bologna, la sigla che riunisce docenti e genitori a difesa della scuola pubblica. “Le parole di Berlusconi sono vergognose, sono un attacco diretto alla Costituzione. E vengono dopo altre migliaia di parole contro la scuola pubblica, vengono dopo i tagli, per questo noi siamo mobilitati da tempo”.
I presidenti dei consigli d’istituto. La protesta corre nei social network e via mail, tra scuole. Coinvolge insegnanti, presidi, ma anche i presidenti dei consigli di istituto delle scuole di base. Dopo le dichiarazioni di Berlusconi, in una ventina hanno firmato una lettera dal titolo: “Stavolta noi ci esponiamo”.
Contro-manifestazione del Pdl. Il deputato Fabio Garagnani, coordinatore del Pdl di Bologna, promotore in passato del telefono-spia contro “gli insegnanti comunisti”, parte nuovamente all’attacco annunciando una contro-manifestazione del centro destra entro marzo contro “la politica e l’ideologia nella scuola bolognese ed emiliano romagnola”. “Per reagire alle provocazioni di Bersani – dice – e per confermare che nella nostra realtà esiste una massiccia opera di propaganda politica e partitica da parte di minoranze faziose di insegnanti”. Immediata la replica del Pd. “E’ Garagnani che è ideologico, si vergogni per i tagli che stanno massacrando la scuola pubblica. Indica pure la sua manifestazione, andrà deserta come è rimasto silenzioso il suo telefono-spia contro i docenti”, dice Francesca Puglisi, responsabile Scuola della segreteria nazionale Pd, ricordando l’opposizione che sarà fatta per bloccare i nuovi tagli alla scuola.
Fonte: Repubblica Bologna