Il metodo è sempre lo stesso: una piccola telecamera nascosta nello sportello del bancomat e un microchip a bassa frequenza in grado di trasmettere ai ladri le informazioni necessarie per aver accesso ai conti bancari altrui. Questa mattina, però, il sistema truffaldino di duplicazione del bancomat è stato scoperto da una ragazza napoletana: prima di inserire la sua carta nella fessura del servizio bancomat Bnl a piazza degli Artisti ha deciso, infatti, di controllare se l’impianto non fosse stato contraffatto. “Perché in fondo la prudenza non è mai troppa”, si è detta. E a ragione. Ha fatto pressione sull’anta che contiene la fenditura per l’erogazione dei soldi e ha scoperto che si staccava dal resto della macchinetta. In realtà si trattava di una perfetta riproduzione dell’anta originale. L’unica differenza è che dietro sono visibili dei fili “aggiunti” che collegano la telecamera posta a lato con un microchip in grado di inviare le immagini e quindi i rispettivi codici pin dei malcapitati.
I carabinieri intervenuti sul posto non escludono che i ladri si trovassero nelle vicinanze: il microchip infatti è di bassa frequenza, adatto per un raggio di azione di poche centinaia di metri e che anche la fessura per inserire la carta sia stata contraffatta. “Purtroppo l’apparecchio è stato già toccato da molti curiosi e questo potrebbe inficiare l’analisi delle impronte digitali – spiegano gli inquirenti -. Non resta che passare a setaccio le immagini della telecamera di servizio”.
“Sono stata insospettita dal fatto che stamattina hanno scoperto lo stesso sistema di falsificazione negli sportelli Bnl di via Palermo e via Pietro Castellino – racconta la ragazza I.M.- . Così quando ho scoperto che era successa la stessa cosa in questa agenzia ho allertato subito le forze dell’ordine. E pensare che volevo solo prelevare qualche euro per comprare dei dolci”.
Fonte: Inchiostronline