Il fisco USA cerca un testimone chiave ‘alla Birkenfeld’ per incriminare la banca elvetica
NEW YORK – Le autorità statunitensi non dispongono ancora di prove solide né di un testimone chiave per procedere giudiziariamente contro la banca svizzera Credit Suisse. Finora, gli indizi che gli Stati Uniti hanno raccolto sono ancora tenui e per scoperchiare il calderone che ritengono di aver individuato avrebbero bisogno di un testimone “alla Birkenfeld” che faccia la spia contro la sua banca, come nel precedente e clamoroso caso di UBS.
Pista tenue – Ora vi sono segnali che indicano che gli Stati Uniti vogliano applicare una procedura analoga al Credit Suisse, e hanno messo sotto accusa quattro banchieri, in parte ex-CS, come abbiamo ampiamente riferito negli scorsi giorni. Ma questa volta, le prove raccolte non sono abbastanza solide per aprire un secondo megaprocesso contro una grande banca elvetica e non bastano per obbligare il CS a consegnare i dati, come invece avvenne per UBS. Il caso attuale nel suo complesso appare per ora un po’ debole, dato che, in primo luogo, gli Stati Uniti dovranno dimostrare la propria competenza sul Credit Suisse che è un ente estero. Davanti a un tribunale degli Stati Uniti devono essere confermate tutte le accuse, e in particolare se la banca elvetica abbia utilizzato collaboratori Crédit Suisse al di fuori dei confini svizzeri e utilizzato gli uffici del CS negli Stati Uniti per aiutare i clienti ad aggirare le tasse USA, e quindi a infrangere la legge americana sul proprio territorio di competenza legale.
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