Su Ebay o su altri siti di vendite o aste online, si trova di tutto. E si tratta di materiali originali, spesso nuovi. Come sono usciti dai magazzini della Polizia di Stato? Chi li vende e chi li compra?
Caschi della polizia, decorati dal fregio ufficiale, ma anche alamari, e altri indumenti normalmente utilizzati dagli agenti di pubblica sicurezza. E’ tutto in vendita, sui siti di aste e annunci, e non sempre in maniera legale. Il commercio di alcuni di questi capi, se riconducibili alle divise d’ordinanza, deve avvenire attraverso canali autorizzati dalle Questure. Gli acquirenti, inoltre, devono dimostrare, esibendo l’apposito tesserino, la loro appartenenza alle forze dell’ordine: ogni acquisto viene registrato, se avviene negli esercizi commerciali che rispettano quanto previsto dal Tulps (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza). Ma c’è anche un’altra questione, tutta interna alle forze dell’ordine, relativa alle norme del decreto che regola le sanzioni disciplinari per il personale dell’Amministrazione di pubblica sicurezza: l’equipaggiamento assegnato agli agenti, se deteriorato o non utilizzato, va restituito.
Su internet, sembra esserci ancora la possibilità di aggirare i controlli che, regolarmente, interessano le attività commerciali tradizionali – per evitare che malintenzionati possano spacciarsi per agenti, e magari commettere reati. E’ su Ebay – che pure monitora costantemente questo genere di annunci – che si notano le vendite più sospette e che sollevano dubbi circa la gestione dei magazzini dai quali questa merce potrebbe prevenire. E’ il caso delle camicie: uno stesso utente ne vende quattro (attraverso altrettante aste). Sono bianche, protette ancora dalla plastica e, accanto, viene mostrata la scatola con la scritta “polizia” e l’indicazione della taglia. “Vendo camicia bianca della Polizia di Stato nuova mai usata, misura collo 41″, si spiega nell’annuncio. Due le ipotesi: che si tratti di normalissime camicie bianche e che l’utente le faccia passare per “ufficiali” della polizia; oppure, assai più probabilmente, che provengano dai magazzini del Ministero dell’Interno. Improbabile che si tratti di qualche rimanenza.
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