Oltre 800 persone denunciate per reati in materia di e-commerce, per la precisione 819, 2.913, per hacking, 475, per reati pedopornografici, 69, per terrorirsmo condotto in rete: sono i dati relativi ai primi mesi del 2010 sui crimini informatici resi noti, al Viminale, dalla Polizia postale, nel corso della presentazione di un accordo, con Symantec per combattere i reati on line. Da gennaio a settembre 2010, ha sottolineato il direttore della Polizia postale e delle comunicazioni, Antonio Apruzzese, il commissariato online della Polizia postale, www.commisariatodips.it, ha ricevuto 757 segnalazioni, 189 denunce e 565 richieste di informazioni per fatti relativi alla rete internet.
L’intesa realizzata con Symantec, azienda leader in sicurezza e gestione dei sistemi di protezione delle informazioni, ha durata triennale e punta a contrastare gli attacchi rivolti ai sistemi informativi e alle infrastrutture critiche informatizzate nazionali. Grazie all’accordo, spiega il prefetto Oscar Fioriolli, verranno promosse iniziative congiunte di approfondimento, formazione e interscambio di esperienze sulla sicurezza informatica e condivise iniziative di sensibilizzazione all’utilizzo corretto delle risorse informatiche e alla sicurezza on line.
Secondo i dati del «Norton cybercrime human impact report» diffuso da Symantec, il 69% di italiani ha subito una qualche forma di cybercrimine, l’89% ne sono preoccupati, il 51% ha scoperto il proprio pc infetto da virus, il 10% è stato vittima di truffe on line e il 4% ha subito il furto d’identità. Nonostante l’incidenza di questa minaccia, sottolinea Symantec, solo la metà della popolazione adulta (il 51%) si dichiara disponibile a modificare il proprio comportamento on line qualora rimanesse vittima di un crimine.
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