CASI DI SPIONAGGIO – Dopo i casi in Norvegia e Svezia, si allunga l’elenco delle ambasciate statunitensi in paesi nordici che avrebbero condotto operazioni di sorveglianza su alcuni individui. Conferme arrivano infatti dall’Islanda e dalla Finlandia.
Cominciamo dall’Islanda. L’ambasciata Usa a Reykjavik ha ammesso di aver tenuto sotto controllo persone che transitavano nei pressi dell’edificio. Una portavoce dell’ambasciata, Laura Gritz, ha sottolineato che a suo parere l’attività di vigilanza non può però essere interpretata come spionaggio visto che si tratterebbe solo di monitorare qualsiasi movimento sospetto.
Anche in questo caso, però, sembra che le autorità islandesi non fossero state informate, come accaduto per la Svezia e la Norvegia. Al riguardo, sempre la Gritz ha detto che l’ambasciata è pronta a fornire tutte le spiegazioni.
Nel frattempo, la politica è già scesa in campo. Alfheidur Ingadottir, del partito dei Verdi, ha già chiesto un’indagine, presentando una serie di domande alle quali i funzionari degli Stati Uniti dovranno rispondere.
Anche in Finlandia l’ambasciata statunitense avrebbe fotografato e monitorato delle persone nelle vicinanze dell’ambasciata a Helsinki. L’Helsingin Sanomat scrive che ad occuparsene sarebbe stata per una decina di anni una società di sicurezza finlandese. Prima di questa lo faceva una ditta americana.
Il governo finlandese sembra essere all’oscuro delle operazioni condotte dall’ambasciata Usa. Stavolta però l’attività di sorveglianza sembrerebbe essere meno marcata: solo osservazioni e fotografie intorno all’edificio. L’ambasciata si è detta pronta a rispondere a qualunque domanda abbia da fare il governo finlandese.
Fonte: Diretta News