Anche la Casa Bianca nel mirino di attacchi ai sistemi informatici. Washington ha confermato il tentativo di infiltrazione nel suo sistema informatico di difesa, probabilmente da parte di un’organizzazione cinese.
L’obiettivo sembrerebbe esser stato una rete non riservata, ma i tecnici sono riusciti ad arginare in tempo la minaccia, isolando il sistema prima che l’attacco si diffondesse. Alla base di queste azioni ci sono delle mutazioni applicate alle tecnologie dei sistemi utilizzati per operazioni di spionaggio per entrare nei database dei pc o intercettare cellulari.
Sembrerebbe quindi che non siano stati rimossi dati. I funzionari della sede USA, hanno parlato di una particolare forma di phishing, “spear phishing”, definita “non infrequente”; si tratta di una email inviata verso una rete “non classificata” che, in questo caso, non avrebbe preso di mira informazioni segrete.
Più in generale, il phishing è un sistema di truffa online che invita gli utenti a cliccare su link al fine di derubarli. L’anno scorso Google ha attribuito ad alcuni hacker cinesi la responsabilità di tentativi di phishing riportati da centinaia di utenti Gmail, fra cui importanti funzionari del governo e delle forze armate Usa. Infatti, nel novembre 2011 un rapporto del National Counterintelligence Executive aveva nel dettaglio riportato numerosi attacchi hacker condotti da Cina e Russia su diverse società americane.
La Casa Bianca non ha fatto riferimenti alla Cina, ma molti hacker stanno sostenendo che l’operazione sia partita da oriente.
A dare la notizia per primo ci ha pensato il giornale conservatore Washington Free Beacon, che ha subito accusato l’amministrazione Obama definendola incapace “di tenere a bada Pechino sui suoi continui attacchi informatici”.