Silvio Berlusconi afferma che giovedì presenterà, in un Cdm straordinario, la riforma della giustizia, che definisce addirittura “epocale”. Il premier, poi, torna a parlare della legge sulle intercettazioni, che bisogna mandare avanti ora che non c’è più Fini.
“La riforma della giustizia la presenteremo giovedì in un Consiglio dei ministri straordinario, e sarà una riforma certamente epocale e la maggioranza, anche se meno numerosa di prima, è ormai assolutamente autosufficiente e soprattutto più coesa di prima. Abbiamo i numeri per andare avanti fino al termine della legislatura e per completare il programma di riforme che è stato approvato dagli italiani”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente al convegno “Noi riformatori” del Pdl di Avezzano, annuncia che andrà avanti con la riforma della giustizia, che definisce addirittura “epocale”. Una riforma che sembra toccherà anche un’altro tema caro al premier, quello cioè sulle intercettazioni, legge che Fini aveva impedito di portare avanti, come sottolinea sempre Berlusconi, ma che ora verrà ritirata fuori dal cassetto. “Abbiamo una legge in Parlamento, alla Camera, che è già stata approvata dal Senato, dobbiamo mandarla avanti, perfezionarla, e dobbiamo arrivare a garantire a tutti i cittadini che si possa di nuovo tornare a quella che è la privacy, che è doverosa in una democrazia” afferma sempre per telefono Silvio Berlusconi. Il premier, infatti, ribadisce che “oggi certamente non possiamo dire di essere in un Paese davvero libero quando non possiamo alzare il telefono senza avere la certezza dell’inviolabilità di ciò che diciamo, e anzi avendo qualche probabilità di essere intercettati e di vederci poi le nostre parole private e privatissime pubblicate su qualunque giornale”. “E’ una cosa che davvero non si può più accettare e io credo che noi facciamo bene ad andare avanti” conclude Berlusconi, nonostante anche la “palla al piede” di una sinistra che “non è diventata social democratica, che è rimasta quella di prima”. Nessun accenno, invece, sul problema della “prescrizione breve” del deputato Luigi Vitali, membro della consulta Giustizia del Pdl, che ha proposto “una norma per cui agli incensurati e alle persone oltre i 65 anni di età il giudice deve concedere obbligatoriamente le attenuanti generiche”, come spiegava ieri a Radio Popolare. Proposta di legge che di fatto accorcerebbe i termini di prescrizione per alcuni imputati, ma che non è piaciuta al deputato, nonché difensore di Berlusconi, Niccolò Ghedini che ne avrebbe chiesto il ritiro specificando comunque in una nota che tale “proposta in tema di prescrizione non ha efficacia alcuna nei processi in corso del Presidente Berlusconi”.
Fonte: Mainfatti