Lo ha detto Majed Nachawati, uno degli avvocati dell’accusa
La causa intentata contro Apple per frode via computer e violazione della privacy (alcune applicazioni per iPad e iPhone trasmetterebbero informazioni personali a società di ricerca e pubblicitarie senza il consenso degli utenti) si fonda sulla necessità che chi usa Internet abbia “informazioni complete” sul trattamento dei dati.
Nel chiedere i danni, le persone che hanno intentato causa lamentano il fatto che “loro proprietà personali, come il computer, siano stati trasformati in mezzi per spiare le loro attività online”, ha detto Majed Nachawati, uno degli avvocati dell’accusa.
Parlando con l’agenzia di stampa Afp, Nachwati ha sottolineato che si tratta semplicemente di informare gli utenti e ottenere il loro consenso” e che “non solo sono utilizzati i dati ed è violata la privacy, ma le società coinvolte ne traggono anche profitto. E se ne traggono profitto, devono informare correttamente le persone che ne sono la fonte”.
Fonte: America 24