Un buon agente della Cia per fare bene il suo mestiere di spia nel corso del Novecento era tenuto a conoscere anche questo: come fabbricare con le sue mani l’inchiostro simpatico, quello che consente di scrivere messaggi invisibili. A rivelarlo e’ stata la stessa Cia che ha rivelato oggi sul suo sito di aver declassificato i sei più antichi documenti classificati tenuti ancora segreti nei suoi archivi. Si tratta di sei documenti che risalgono agli anni 1917 e 1918. Due di essi spiegano – tra l’altro – quale sia la formula segreta per fabbricare l’inchiostro invisibile. Il primo e’ un memorandum datato 14 giugno 1918. E’ scritto in francese e rivela la formula dell’inchiostro invisibile usato dai tedeschi. Il secondo, che risale agli stessi anni, rivela invece gli ingredienti chimici e le tecniche necessarie per sviluppare e produrre altri tipi di inchiostri simpatici, diversi da quello tedesco. Ma insegna anche agli agenti segreti come fare per aprire e leggere una lettera chiusa senza essere scoperti. ”Questi documenti sono rimasti classificati per quasi un secolo – ha spiegato il direttore della Cia, Leon Panetta -. Oggi gli ultimi progressi fatti in campo tecnologico ci permette di renderli noti. Quando un’informazione storica non e’ piu’ considerata delicata, prendiamo in seria considerazione la responsabilita’ di condividerli con il popolo americano”. Ecco allora che da oggi – se mai qualcuno desiderasse consultarla – è disponibile la formula dell’inchiostro invisibile usato nel corso della Prima Guerra Mondiale dalle spie tedesche per mandare i loro messaggi segreti. Per essere stata custodita per quasi un secolo in termini ‘classificati’, quella formula e’ stata evidentemente utilizzata anche dalle spie della Cia. Ma oggi bel altre invisibilità sono possibili, può anche cadere il velo sulla esatta composizione dei componenti chimici necessari per produrre l’inchiostro che non si vede”. Dopo quasi cent’anni, quella formula e’ ormai degna più di un museo che non di un archivio segreto. La Central Intelligence Agency ha comunicato che quel documento sara’ d’ora in poi custodito ai National Archives di Washington. ”La Cia – ha commentato il direttore dei Servizi di Informazione dell’Agenzia, Joseph Lambert – riconosce l’importanza di aprire al pubblico questi documenti storici. Nel solo anno fiscale 2010 l’Agenzia ha declassificato e reso pubbliche oltre 1,1 milione di pagine di documenti”.
Fonte: Blitz Quotidiano