News of the World, con queste ultime parole, chiude i battenti. Dopo 168 anni ed 8.673 pubblicazioni domenicali, il “sister paper” di The Sun è uscito per l’ultima volta in edicola il 10 luglio. Causa di tutto il crollo delle vendite a seguito dello scandalo sulle intercettazioni illegali ad ampio spettro che hanno coinvolto, tra gli altri, Gordon Brown, spiato addirittura per dieci anni con microspie, cellulari spia e altri sisitemi investigativi. Ora una cordata di giornalisti ed imprenditori tenta di salvare lo storico tabloid e di riabilitarne il nome.
“E’ una vergogna nazionale”, sono state le parole rivolte dall’attuale primo ministro britannico David Cameron ad una nazione sotto shock. Lo stesso premier ha poi annunciato l’intenzione di voler costituire un’apposita commissione che stabilisca la reale portata dello scandalo.
Data che Andy Coulson, portavoce dimissionario di Downing Street ed ex direttore di News of the World, risulta coinvolto nell’inchiesta, è più che comprensibile come il primo ministro sia ansioso di venire a capo di una situazione più che mai spinosa.
Scotland Yard, investita in pieno dallo scandalo, non si è ancora ripresa del tutto e lascia trapelare il timore di un depistaggio. Intanto, giorno dopo giorno, si allunga la lista delle “nefandezze” compiute dal settimanale di gossip. L’hackeraggio riguarderebbe non solo i cellulari di politici e personaggi dello sport e dello spettacolo, ma anche quelli delle famiglie delle vittime degli attentati terroristici londinesi del 7 luglio del 2005, dei militari caduti in combattimento in Iraq ed Afghanistan, oltre che dei telefoni di Milly Dowler, la ragazzina del Surrey rapita ed uccisa nel 2002, e dei suoi genitori. Per un totale di circa 4.000 persone intercettate.
Si tratterebbe di un vero e proprio “spionaggio organizzato”, con risorse e metodi degni delle migliori agenzie di intelligence. Ma com’è stato possibile tutto questo? Come si è riusciti ad arrivare ad intercettare per anni personalità come Gordon Brown ed esponenti di casa Windsor?
La ricetta è semplice: legami con la criminalità organizzata, corruzione e ricatti. Ma prima è necessario fare un passo indietro e capire che cosa sia esattamente News of the World e chi ci sia dietro a tutto.
Il settimanale scandalistico britannico, insieme con il quotidiano The Sun, appartiene alla News Group Newspapers Ltd. Questa appartiene alla News International, la quale a sua volta fa capo alla News Corporation Times, una holding con sede negli Stati Uniti e che appartiene al magnate Rupert Murdoch. La News Corporation controlla una centinaio di altre società in tutto il mondo (quotidiani, riviste, televisioni, stazioni radio, internet, industria cinematografica), tra le quali l’inglese Newspapers Ltd (che possiede The Times e The Sunday Times), i quotidiani statunitensi The Wall Street Journal e New York Post, la 20th Century Fox, Fox Broadcasting Company, Sky Italia, MySpace e decine di canali televisivi ed organi d’informazione.
Al vertice di tutto, come si è detto, Rupert Murdoch. E’ facile capire, in questo modo, quanto potere sia concentrato nelle mani di un’unica persona, quanto capitale possa essere mobilitato e quanto capillare sia la rete di informazioni a disposizione della compagnia del magnate australiano. Soprattutto è facile notare come News of the World sia solo la punta dell’iceberg ed il capro espiatorio del momento, sacrificato nel tentativo di limitare i danni. Ma il “Watergate britannico” si espande inarrestabile e minaccia di travolgere altre testate del “Murdoch’s Group”.
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