Assenteismo, finte malattie, rivelazione di informazioni segrete alla concorrenza. Le aziende rispondono assoldando veri e propri 007 assoldati per scoprire i furbetti. A Bari è boom di richieste. Oltre il 60 per cento degli incarichi che ricevono gli investigatori privati del capoluogo pugliese riguarda controlli e verifiche aziendali
C’è chi si finge malato per non lavorare, chi invece ruba all’interno del proprio ufficio e chi ancora passa informazioni segrete alla concorrenza. Contro i dipendenti infedeli e le spie industriali ci sono gli investigatori aziendali. Veri e propri 007 assoldati per scoprire i furbetti che danneggiano l’impresa. A Bari è boom di richieste. Oltre il 60 per cento degli incarichi che ricevono gli investigatori privati del capoluogo pugliese riguarda controlli e verifiche aziendali. «In un momento di crisi come questo le aziende sono estremamente attente a ridurre i costi — spiega l’investigatore barese Aldo Tarricone — e scovare gli assenteisti o chi sottrae materiale dagli uffici diventa molto importante. Riceviamo almeno quattro — cinque richieste al mese per avviare indagini di questo tipo. Ormai hanno superato anche quelle per i tradimenti coniugali».
Il lavoro dei detective viene svolto attraverso pedinamenti, filmati e fotografie che possano provare i comportamenti sleali dei lavoratori. Senza violare la privacy, assicurano gli 007. «Il monitoraggio avviene in luoghi esterni o pubblici, noi non possiamo entrare negli appartamenti e nella vita privata delle persone — precisa Tarricone — a richiedere il nostro intervento sono tantissime grosse aziende dai 20 dipendenti in su. Tra i nostri clienti abbiamo in particolare venditori farmaceutici o titolari di ditte con forte attività di concorrenza». Nei grandi gruppi industriali in cui l’assenteismo si aggira intorno a percentuali del 15-20 per cento monitorare i malati immaginari diventa fondamentale per l’economia interna. A fronte di una spesa di 150 euro all’ora — a tanto ammontano le tariffe dei detective privati baresi — l’imprenditore può arrivare a risparmiare migliaia di euro. La spesa dunque vale l’impresa.
Continua a leggere su Repubblica