Cambiare vita, cambiare realtà, divenire un altro: è un’idea che ha sfiorato la mente di tutti noi almeno una volta nella vita. Sembra quasi la trama di una commedia romantica: la voglia di cambiare quando qualcosa non va. Ma in realtà, dietro il cambio d’identità, si cela spesso una vera e propria attitudine criminale.
Non si tratta nemmeno di un film di spionaggio: il furto d’identità è un fenomeno reale e, fatto ancor più preoccupante, in continua crescita.
Consiste nell’ottenere indebitamente le informazioni personali di un soggetto al fine di sostituirsi a esso, per compiere azioni illecite in suo nome o per ottenere credito tramite false credenziali.
Questi moderni truffatori, il più delle volte legati a vere e proprie organizzazioni criminali, operano tramite l’invio di mail che promettono fittizi premi, la clonazione di carte di pagamento, addebiti relativi a prodotti e servizi che non sono mai stati richiesti, adesione a contratti senza che l’utente in realtà ne sia stato informato.
Il fenomeno è stato analizzato nella recente ricerca “Il Furto di identità: immagine, atteggiamenti e attese dei consumatori italiani”, commissionata da Cpp Italia a Unicri (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute).
Dall’indagine, svolta su 800 persone tra i 25 e 60 anni, è emerso che nell’ultimo anno quasi il 26% degli italiani è stato oggetto di potenziale frode legata alla propria identità.
L’80% dei consumatori intervistati esprime preoccupazione in merito al reato in questione e, per di più, il 19% di essi dichiara che non saprebbe chi contattare per chiedere aiuto e risolvere il problema. La scarsa conoscenza del fenomeno dunque non fa che aggravare la situazione.
Dati preoccupanti quindi, ma le associazioni dei consumatori stanno già attuando campagne d’informazione per tutelare i cittadini da un reato così insidioso.
Fonte: L’Unico