Un padre regala ai suoi figli adolescenti uno Spyphone per controllarne i movimenti, e l’opinione pubblica si divide: Fino a che punto si puo’ usare la moderna tecnologia per proteggere i propri cari? I cellulari spia sono legali o meno?
Fino a non troppi anni fa, in un tempo che ora puo’ apparire preistoria, una madre preoccupata, o semplicemente curiosa, poteva sbirciare nel diario di un figlio o di una figlia adolescenti, per tenere sotto controllo le attività dei propri ragazzi (o quantomeno per esserne informata), nel momento in cui essi si affacciano al mondo e alle sue tentazioni e pericoli.
Sono passati solo pochi decenni, ma sembrano veramente essere passate intere ere geologiche! Al giorno d’oggi, un adolescente accorto conserva i suoi segreti in forma elettronica, comodamente masterizzati su CD, o criptati su un drive USB protetto da una password a 128 bit. Tutti questi termini ormai di uso comune possono apparire una lingua incomprensibile a coloro che sono stati adolescenti anche solo 20 anni fa, come chi scrive.
Al giorno d’oggi, la comunicazione avviene soprattutto via email, SMS o con programmi tipo Skype, e un genitore che abbia a cuore la salute e la sicurezza dei propri figli deve essere costantemente aggiornato sulle ultime novità tecnologiche per poter tenere d’occhio i propri ragazzi.
Molti di voi ricorderanno, l’estate scorsa, la storia di un padre messo sotto inchiesta per aver spiato i propri figli. Quest’uomo, preoccupato dall’eventualità che i suoi ragazzi adolescenti potessero finire in un brutto giro, e specialmente dal rischio droga, regalò loro un paio di cosiddetti Spyphones, o telefonini spia, vale a dire dei comuni cellulari che, all’insaputa dell’utente, possono funzionare come delle microspie, consentendo a terzi l’ascolto delle conversazioni telefoniche, ma anche l’intercettazione ambientale, grazie ad un software nascosto, appositamente installato sul telefonino.
L’uomo era giustamente preoccupato dale frequentazioni dei propri figli (tra cui, fu scoperto più Avanti, anche un piccolo spacciatore della zona), e per accertarsi che tutto fosse a posto regalò loro questi telefoni cellulari spia per Natale. Quello che i ragazzi non sapevano era che le loro conversazioni venivano registrate e ritrasmesse, anche quando i loro cellulari spia erano spenti!
Il genitore è stato iscritto nel registro degli indagati, ma a seguito della notizia l’opinione pubblica si divise, discutendo dell’opportunità o meno dell’utilizzo di simili apparecchiature, tra sostenitori della privacy a tutti i costi e coloro che invece giustificavano il padre preoccupato, perché la pratica dell’ascolto ambientale, in fondo, era stata compiuta con buone intenzioni, ossia la protezione dei propri figli.
Come sappiamo, la legge è uguale per tutti (e sappiamo anche che alcuni sono più uguali degli altri, ma questa è un’altra storia…). Ma in casi come questi, nonostante l’utilizzo di tali tecniche di sorveglianza non sempre è legale se non è svolto da forze di polizia, possiamo VERAMENTE sostenere che un telefono spia sia illegale?
A prescindere da ciò, noi crediamo che l’amore e la cura per i propri figli sia qualcosa che trascenda i limiti della legge, o quanto meno li spinga un po’ più in là, e i giudici potrebbero tener conto di questo, al momento di doversi pronunciare su questo caso.
Dopo tutto, come recita una famosa pubblicità, la certezza di sapere che i propri cari sono al sicuro… non ha prezzo!