Guida alla sorveglianza video: parte 3 – Salvataggio filmati e analisi video

Guida alla sorveglianza video: parte 3 – Salvataggio filmati e analisi video

Proseguiamo con le nostre 7 domande, con la parte dedicata ai supporti di salvataggio dei filmati video, e all’analisi dei filmati registrati.

4. Salvataggio

I video di sorveglianza sono quasi sempre salvati per recupero e revisione. La durata media dello stoccaggio è tra i 30 e i 90 giorni, anche se in alcuni casi il periodo può essere più breve, o durare anche per qualche anno.

I due elementi più importanti per determinare la durata di archiviazione sono: il costo dello stoccaggio e le eventuali minacce da affrontare.
Lo spazio disponibile su servizi online (ad esempio Gmail) che possono contenere migliaia e migliaia di email a costo zero, è appena sufficiente a salvare un giorno di filmati di sorveglianza. Pertanto, se si devono salvare svariati terabytes di dati, è importante tenere sotto controllo il costo di tale servizio, con varie tecniche.

Anche il tipo di minacce da affrontare determina la durata di archiviazione. Per esempio, in una banca, una transazione fraudolenta può essere scoperta anche 2 mesi dopo il fatto, ed è pertanto importante conservare i filmati a lungo termine; al contrario, i rischi presenti in un casinò vanno monitorati quasi in tempo reale, ed i filmati possono essere conservati anche solo per una settimana.

Le forme principali di stoccaggio sono essenzialmente 3:

4.1 Salvataggio Interno: la forma più comune di salvataggio, utilizza i dischi rigidi all’interno di un server o di una unità NVR o DVR. Grazie agli hard disk fino a 1 TB, la memoria interna può contenere fino a 2 o 4 TB di dati.
Sicuramente l’opzione più economica, anche se spesso meno affidabile, è comunque ancora la maniera più diffusa per salvare i propri filmati di sorveglianza.

4.2 Salvataggio Esterno: dischi rigidi esterni, collegati al sistema di registrazione e gestiti da apparecchiature di archiviazione quali NAS o SAN. Fornisce una maggiore flessibilità, ma con un costo per TB mediamente più alto, ed è diffuso per salvare i filmati di sistemi video con molte telecamere.

4.3 Cluster di stoccaggio: basati su IP, possono memorizzare video provenienti da un gran numero di telecamere, anche di tipo diverso (NVR, DVR o IP), con un alto grado di flessibiità che li rende un’opzione molto popolare quando si gestiscono sistemi di sorveglianza complessi.

5. Analisi video

L’analisi dei filmati ricevuti viene fatta per ottimizzare l’archiviazione o per identificare minacce o eventi rilevanti.

L’applicazione più comune è sicuramente l’ottimizzazione dello spazio. Nella sua forma più semplice, l’analisi viene fatta su filmati per identificare eventuali cambiamenti dell’ambiente o movimenti sospetti.
Sulla base della presenza o assenza di movimento, il sistema di gestione video può decidere di non memorizzare i filmati, o di memorizzarli ad una risoluzione inferiore.
In questo modo si può eliminare tra il 60% e l’80% dei filmati statici, con conseguente risparmio rispetto alla registrazione continua.

La forma più “divertente” di analisi è la ricerca di eventi rilevanti, ad esempio intrusioni all’interno del perimetro sorvegliato, analisi di oggetti abbandonati, conteggio delle persone o riconoscimento delle targhe automobilistiche. Questo tipo di analisi permette un approccio proattivo, consentendo ad esempio di bloccare un ladro che salta la recinzione, o di rilevare l’accesso da parte di un autoveicolo non autorizzato.
(Continua con la Parte 4)



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