Huawei è tra le aziende che si sono offerte di portare la rete mobile nei tunnel della metropolitana di Londra. Un regalo per le Olimpiadi del 2012, ma c’è chi ha sventola il pericolo spionaggio.
La metropolitana di Londra coperta da rete per la telefonia mobile entro le Olimpiadi del 2012. Questa proposta, che comporta un investimento di 80 milioni di dollari, è il regalo che Huawei ha promesso al paese ospintante delle Olimpiadi, manifestazione che nel 2008 si era tenuta proprio a Pechino.
Huawei vorrebbe installare trasmettitori sui soffitti dei tunnel che ospitano le linee ferroviarie in modo da consentire ai viaggiatori di effettuare e ricevere chiamate. Alcuni operatori mobile, tra cui Vodafone e O2, hanno acconsentito a pagare per i lavori d’installazione, mentre Huawei spera di rientrare dell’esborso sul lungo periodo con le spese per la manutenzione.
“Transport for London (Tfl) e il sindaco di Londra sono in trattative con gli operatori mobile e altri fornitori in merito alla potenziale fornitura di servizi di telefonia mobile lungo la rete metropolitana”, ha confermato un portavoce di Tfl, senza fare nomi precisi.
Questo quadro idilliaco, che dimostra come una manifestazione di questa portata possa essere un volano per l’innovazione di un paese (speriamo che ciò valga anche per l’Expo 2015), non mette però tutti d’accordo. Il legislatore Patrick Mercer, del partito conservatore, si è detto scettico, mettendo in guardia Londra dal firmare un patto con la cinese Huawei. “È stato dimostrato che una parte dei cyberattacchi verso questo paese arrivano dalla Cina. Mi chiedo, con gli occhi del mondo su di noi, se abbia senso usare un’azienda cinese per installare una rete mobile così sensibile”.
D’altronde c’è l’ombra, nemmeno tanto velata, che Huawei abbia legami con il governo di Pechino. L’azienda ha più volte negato di essere vicina ai militari e ha dichiarato che il suo fondatore Ren Zhengfei, ex ingegnere militare, detiene meno del 2 percento delle azioni.
Accettare o no il regalo da 80 milioni? È una decisione complicata. Da una parte c’è la possibilità di offrire un servizio a costo zero ai cittadini, dall’altro un po’ di sospetto per l’avanzata dello strapotere di Pechino e i recenti cyberattacchi. Di certo Huawei dovrà scontrarsi per lungo tempo contro questa diffidenza, che si comporti bene oppure no.
Fonte: Tom’s Hardware