Monotona, abitudinaria e prevedibile, è molto spesso la nostra vita: casa, posto di lavoro, magari supermercato per fare la spesa, casa. Questo tre italiani, ricercatori dell’università di Birmingham, lo sanno bene.
Con lo scopo di sviluppare un algoritmo in grado di prevedere, con un certo livello di affidabilità, i movimenti di una persona sfruttando i dati di geolocalizzazioni forniti dal suo cellulare e da quello dei suoi conoscenti, il team ha analizzato i dati raccolti nell’ambito del Nokia Mobile Data Challenge. Circa 200 volontari residenti nella zona di Losanna, in Svizzera, tra il 2009 e il 2011 hanno messo a disposizione i dati sui propri spostamenti quotidiani.
I ricercatori “made in Italy” hanno così incrociato le informazioni relative ad un individuo e ai suoi contatti più prossimi per predire la posizione futura di una persona in base ai luoghi e alle aree visitati nel passato e alla frequenza di contatto nelle zone in oggetto, riuscendo ad individuare il punto esatto in cui l’individuo si sarebbe trovato fino a 24 ore di distanza, con uno scarto medio di 20 metri. Trattando invece solo i dati relativi al singolo, il margine di scarto aumentava fino a 1000 metri.
Non solo, con precisione matematica e margine di errore ridottissimo, gli scienziati si sono detti capaci di calcolare le scelte future e le direzioni di un’utenza telefonica. Ad oggi queste operazioni sono possibili attraverso l’uso di localizzatori GPS e spysoftware che permettono di analizzare il traffico telefonico di una persona e la sua posizione geografica.
Lo studio dell’interdipendenza tra il movimento umano e i legami sociali degli individui va ad assumere una grande importanza sotto diversi aspetti.
Innanzi tutto è indubbia la valenza sociale: con questo algoritmo potremmo rilevare l’effettiva importanza dei legami sociali nella vita di tutti i giorni e quanto la nostra quotidianità sia influenzata dalla presenza e dal comportamento delle persone con cui interagiamo. Insomma come il nostro comportamento varia in presenza di un altro individuo.
Di certo questa scoperta è a dir poco rivoluzionaria per chi basa il proprio business sulla pubblicità geolocalizzata: conoscere nel dettaglio le abitudini di un individuo, le sue interazioni sociali e i posti da lui frequentati porterebbe a raccomandazioni ultrapersonalizzate. Ci riferiamo a quelle pubblicità che mostrano ciò che vorremmo comprare ancor prima di comincaire a cercarlo; questo avviene attraverso il discovery engine che studiando le “abitudini” ci fornisce i contenuti di interesse nel momento in cui potremmo averne bisogno, secondo la nostra tabella di marcia quotidiana.
È così, il miglior amico dell’uomo potrebbe tradirlo.
Alcuni dubbi sono stati avanzati per quanto riguarda la lesione della privacy.
Gli scienziati assicurano che la possibilità di creare il proprio algoritmo sul cellulare è legata ad un’applicazione che si può scegliere o meno di scaricare.
Per quanto concerne le compagnie di promozione pubblicitaria, saranno abilitate ad informare i clienti con banner, annunci o informazioni solo se dichiaratamente autorizzate da essi stessi.
Starà a noi scegliere se voler dichiaratamente essere monitorati 24h su 24h o tornare al nostro vecchio ed enorme telefono di prima generazione.