Tre reporter della BBC sono stati arrestati e picchiati dalle forze del leader libico Muammar Gheddafi dopo essere stati accusati di spionaggio. Lo riferisce la stessa emittente britannica. La troupe stava cercando di raggiungere la città di Zawiya appena riconquistata dall’esercito di Gheddafi che nell’offensiva ne ha bombardato i pozzi di petrolio. Picchiati con pugni, ginocchiate e colpi di fucile, e sottoposti a finte esecuzioni da parte dei membri dell’esercito della Libia e della polizia segreta, gli uomini sono stati reclusi lunedì per 21 ore, ma ora hanno lasciato la Libia, si legge nel comunicato.
La Libia sta assistendo a massicce proteste anti-governative dal 14 febbraio. I manifestanti chiedono la cacciata di Gheddafi – probabilmente in fuga in aereo – che ha governato il paese nord africano per quasi 42 anni.
I tre sono stati portati in un enorme caserma militare a Tripoli dove, dopo essere stati bendati, ammanettati, è avvenuta la violenza. Uno dei tre, Chris Cobb-Smith, ha dichiarato: “Siamo stati allineati contro il muro. Io ero l’ultimo della fila – di fronte al muro. Ho guardato indietro e ho visto un tizio in borghese con una mitra. Lo ha messo al collo di tutti. L’ho guardato e ha urlato contro di noi. Poi si è avvicinato a me, mi ha messo l’arma alla nuca e ha premuto il grilletto due volte. I proiettili hanno fischiato vicino il mio orecchio. I soldati si sono messi a ridere.”
Un secondo membro del team – Feras Killani (nella foto a sinistra), un corrispondente di origine palestinese – ha detto di aver perso i sensi dopo le percosse ricevute. I sequestratori gli hanno detto di odiare i suoi reportage della rivolta libica popolare e lo hanno accusato di essere una spia, rivela la BBC. Il terzo membro della squadra, il cameraman Goktay Koraltan (nella foto a destra), ha detto che erano tutti convinti che stavano per morire.
Durante la detenzione, il team della BBC ha assistito alle torture contro i detenuti libici, molti dei quali erano originari di Zawiya. “Non posso descrivere quanto ripugnante fosse. La maggior parte di loro [gli altri detenuti] sono stati incappucciati e ammanettati in modo molto stretto, tutti con le mani gonfie e le costole rotte. Urlavano,” Koraltan ha detto.
Un alto funzionario del governo libico avrebbe chiesto scusa per il trattamento subito dal team della BBC.
La BBC ha detto che “condanna fermamente questo trattamento abusivo”.
“La sicurezza del nostro personale è la nostra principale preoccupazione soprattutto quando riguarda gli impegni in condizioni difficili. E’ essenziale che i giornalisti che lavorano per la BBC, o qualsiasi altra persona che sostiene la BBC, sia autorizzata a esporre i fatti della situazione in Libia senza paura di un attacco” si legge della nota.
Fonte: Fan Page