Dal fermo di un piccolo pusher di “fumo” a Monticelli Terme a un’operazione che ha sgominato una vasta organizzazione criminale dedita al traffico di hashish in tutto il Nord Italia. Si è conclusa questa mattina con l’arresto di 16 spacciatori l’indagine “Termofumo”, avviata nel giugno 2009 dai carabinieri di Parma e coordinata dal pm Paola Dal Monte. Le persone finite in manette con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio sono 9 nordafricani, 6 italiani e uno di nazionalità ceca. Due le donne, una italiana e una maghrebina.
Gli arresti sono stati effettuati tra Parma, Reggio Emilia, Bologna, Milano, Brescia, Ascoli Piceno, Mantova, Torino, Teramo e Sanremo. Il centro nevralgico della rete criminale era a Parma: uno dei soggetti considerati più pericolosi e più attivi nella banda è un 28enne marocchino residente a Traversetolo. I militari lo hanno fermato questa mattina all’aeroporto di Bologna, dove lo attendeva un amico anche lui colpito da ordinanza di custodia cautelare. Nella nostra città, inoltre, oggi sono stati fermati e condotti in via Burla due operai italiani e due nordafricani.
L’indagine, durata un anno e mezzo, è stata condotta con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e pedinamenti. Tutto è cominciato, come detto, dall’arresto di un pusher che gestiva lo spaccio di hashish tra Monticelli e Montechiarugolo. Quella non era che la punta dell’iceberg di una solida rete che riusciva a far arrivare ingenti carichi di hashish dal Marocco attraverso la Spagna fino a Parma, per poi smistare lo stupefacente in tutto il Nord Italia. Il Nucleo operativo dei carabinieri di Parma nei mesi scorsi aveva intercettato tre automezzi che trasportavano uno 10 chili di “fumo”, gli altri 15 chili l’uno. Inoltre, era stato fermato un Tir a Sanremo carico di ben 61 chilogrammi di hashish (il cui valore sul mercato è di circa 400mila euro).
Quattro le persone della banda erano state colte in flagranza e finite in manette nei mesi scorsi. Oggi sono stati individuati e arrestati gli altri componenti, che si avvalevano di trucchi per cercare di depistare le indagini. Ad esempio, ogni mese cambiavano la scheda del cellulare e avevano la disponibilità di numerose automobili per i loro spostamenti. Complessivamente, i carabinieri hanno tenuto d’occhio cento utenze telefoniche e hanno pedinato 20 mezzi.
L’operazione di oggi è scattata all’alba. Molte persone colpite da ordinanza di custodia cautelare in carcere sono state “tirate giù dal letto” dai militari. Nessuno ha opposto resistenza all’arresto, soltanto un marocchino fermato a Parma alla vista dei carabinieri ha estratto uno sfollagente e ha fatto il gesto di colpirli. E’ stato disarmato subito e il manganello è stato posto sotto sequestro. Infine, questa mattina sono stati rinvenuti complessivamente 8 grammi di hashish e 13mila euro in contanti, presumibilmente proventi di spaccio.
Fonte: Repubblica