Un occhio elettronico ha visto tutto, e lo ha registrato. Michael Schumacher al momento dell’incidente aveva una piccola telecamera montata sul casco, che gli investigatori hanno cercato a lungo in mezzo alla neve, invano. Però sapevano che doveva esserci.
Infatti lo strumento era custodito dalla famiglia del pilota, che in un primo momento si sarebbe rifiutata di darlo agli inquirenti, invocando la privacy. Ma successivamente la telecamera è entrata in possesso del procuratore, così come gli sci e i pezzi del casco. Il magistrato potrà dunque stabilire con esattezza cosa sia davvero accaduto sulle piste di Méribel.
La situazione, nel frattempo, resta critica ma stabile. Solo la telecamera potrebbe fare chiarezza sulla velocità a cui andava il pilota, sull’eventuale fuoripista, se il campione cercava realmente di salvare una bambina o faceva una passeggiata. Secondo le prime indiscrezioni, Shumacher sciava piano. Non stava volando sugli sci tra i 60 e i 100 km/h, come alcuni media avevano riferito. Anzi, non era impegnato in un vero e proprio fuoripista. Stava passando da una pista battuta all’altra attraversando un breve, ma fatale, tratto di neve non battuto.
Le immagini, come riferisce la tv francese Bfm che le ha visualizzate in anteprima, dimostrano come ad un certo punto uno degli sci di Schumacher ha urtato una roccia nascosta. A quel punto si capisce che Schumacher ruota di colpo in avanti, spinto con forza, come catapultato dall’improvviso bloccarsi degli sci mentre gli attacchi si sganciano ed il suo corpo procede pesantemente contro la roccia. L’ex pilota a quel punto affonda la testa ed il busto nella neve fresca e va ad urtare contro un altro masso nascosto. A quel punto il casco si spacca. Presto comunque si avranno delle verità ufficiali.
Le telecamere sportive riescono quasi sempre a ricostruire incidenti di vario genere collaborando con le forze dell’ordine. Il loro utilizzo assicura maggiore sicurezza oltre alla possibilità di godere delle proprie imprese sportive ex post.