La società specializzata nella sicurezza definisce cinque categorie di hacker. Le prime due sempre meno pericolose. Le altre possono essere letali
Websense stila un profilo degli hacker in circolazione a seconda degli obiettivi e del grado di pericolosità. Dai romantici, sempre meno, ai cybercriminali, sempre di più
Script kiddies: Questo gruppo cerca l’azione. Solitamente sono ragazzi molto giovani, che accedono ai computer utilizzando programmi scritti da altri. Non sono criminali incalliti e il loro obiettivo non è arricchirsi ma vantarsi delle proprie capacità. Devono, infatti, dimostrare di avere le competenze o vivere l’emozione di fare qualcosa di cattivo.
Nel 2009, un hacker diciottenne ha infettato i profili Twitter di persone importanti, come quello di Barack Obama e Britney Spears. Grazie a un sistema automatizzato per ottenere le password, è entrato nel panello di controllo Twitter come membro dello staff, ottenendo così l’accesso a tutti gli account Twitter e cancellando le password. Non avendo utilizzato un proxy per nascondere il suo indirizzo Ip ed essendo così potenzialmente rintracciabile, ha condiviso le informazioni con numerosi hacker che in questo modo potevano attaccare a loro volta gli account.
Hacktivist: gli hacker sono spinti da motivazioni sociali, politiche, religiose, ambientali o personali, possono essere inseriti in questa categoria. Spesso usano diversi strumenti software, già disponibili su Internet, per raggiungere un pubblico molto più ampio. Il loro obiettivo non è il denaro, ma rendere inutilizzabili i siti Web, reindirizzare gli utenti, bloccare servizi o rubare informazioni. Inoltre, le forme di ‘hacktivism’ comprendono anche le parodie dei siti Web, blog anonimi, sit-in virtuali e lo spionaggio industriale.
WikiLeaks è sicuramente l’esempio più importante degli ultimi mesi. WikiLeaks è un’organizzazione internazionale no-profit che pubblica contenuti privati e segreti, provenienti da fonti anonime, fughe di notizie e informatori. Il sito Internet, online dall 2006, ha un database con oltre 1,2 milioni di documenti. Lanciato inizialmente come un wiki modificabile dagli utenti, il modello del sito è diventato più tradizionale, non accettando più commenti degli utenti.
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