Sono oltre cento le pagine di sms ed intercettazioni telefoniche che hanno raccolto gli inquirenti e che hanno portato all’arresto del professor Giordano per le relazioni con due alunne.
“TVB”, ti voglio bene, scrive lui a lei imitando i ragazzi del liceo, “LVB”, le voglio bene, risponde una delle due ragazze dandogli del “lei”, come si fà con un professore. Aldilà di questo, il testo intercorre con il linguaggio tipico degli adolescenti: emoticon, punti esclamativi, nomignoli e qualche parolaccia. Ma in realtà non è così: si tratta di scambio di messaggi e telefonate tra un docente di 57 anni e due ragazzine che subiscono il fascino dell’adulto che regala attenzioni. Un professore per giunta.
Le richieste di pratiche sessuali sono palesi nei testi seppur proposte in maniera velata. “Il concertino sarà completo?”, domanda con ansia l’uomo intendendo se la ragazza che andrà a trovarlo di nascosto dirà di sì a tutte le sue richieste. Non mancano le gratificazioni scolastiche per le sue alunne preferite. “Pucci, piaciuti i 9 in italiano e storia?” scrive il prof.
Le ragazze appaiono totalmente invaghite e si adirano per i ritardi, i silenzi e le bugie, lui, malato di sesso, intratteneva almeno quattro relazioni diverse.
Leggermente diverso il tono con il quale il prof scambia con la più adulta delle vittime, una ex alunna che studia all’università e che gli chiede aiuto per superare l’esame di storia. Lei gli dà “del tu” e lo chiama “amore”. Scherzano sulla durata media dei rapporti sessuali, lei lo lusinga dicendo che il giorno prima “è stato bellissimo”, dichiara chiaramente che la loro storia dura da quasi tre anni (cioè da quando frequentava il liceo), accetta di andare a casa sua ma si raccomanda “xrò facciamo la ricerca”. “Certo, come vuoi tu”, risponde lui accondiscendente, ma intanto le annuncia di aspettarsi una precisa prestazione sessuale. “Ok amore, ma non pensare sempre a quello”, replica la ragazza.
I Carabinieri di Savigliano hanno lavorato due mesi e mezzo per raccogliere le prove che hanno portato all’arresto: dal primo sms del 24 maggio fino all’intercettazione ambientale nella sua camera da letto del 5 agosto, quando una delle due vittime passò la notte con lui, nonostante avessero alle spalle settimane di liti, ricatti e sospetti. Il 3 agosto, a pochi giorni dalla perquisizione a casa dei Carabinieri, l’uomo ha capito che qualcosa non va e tenta con un sms di far sentire speciale la vittima per vincolarla al silenzio.
Il lavoro compiuto dalle forze dell’ordine è stato reso possibile da strumenti di controllo come software spia per cellulari e microspie ambientali. La stessa operazione, con l’ausilio di validi strumenti, può essere eseguita dai genitori in maniera preventiva o in caso di dubbi sul comportamento dei propri figli. In molti hanno installato sul cellulare del proprio figlio/a uno software spia Endoacustica Europe che gli permette di tenere sotto controllo il traffico telefonico, osservare gli spostamenti ed anche ascoltare in ambientale cosa accade attorno al cellulare. Insomma un sistema di sorveglianza a 360° che in molti casi ha impedito il verificarsi di situazioni come quella descritta.