Questo documento e’ stato scritto da un esperto, con una ampia reputazione nel campo dei metodi e delle tecniche investigative. Questo materiale e’ basato unicamente sulle esperienze dell’autore, il quale non e’ un legale, pertanto il presente articolo non offre consulenza.
Fate pertanto attenzione, poiche’ questo documento non asserisce la legalita’ dei metodi qui di seguito descritti, ne’ incoraggia all’utilizzo di tali tecniche senza un adeguato consiglio da parte di un legale.
L’autore, l’editore e chiunque pubblichi tale articolo non sono pertanto da ritenere responsabili per eventuali danni risultanti e causati dall’utilizzo di qualsiasi delle tecniche ivi descritte, o dalle conseguenze di tali azioni. Questo articolo ha finalita’ strettamente informative.
Ora vi parlero’ di come e’ veramente diffusa la pratica della sorveglianza elettronica (o intercettazione) illegale, ma prima vorrei cominciare dicendo che…
NON E’ MIA INTENZIONE QUELLA DI MOSTRARVI COME COMPIERE INTERCETTAZIONI ILLEGALI, MA SOLO DI INFORMARVI SU COME E SU QUALE SCALA ESSE VENGONO COMPIUTE, E COSA POTETE FARE PER PROTEGGERE I VOSTRI DIRITTI. PERTANTO, NON MI RITERRO’ RESPONSABILE PER EVENTUALI UTILUZZI ILLEGALI DA PARTE VOSTRA DELLE TECNICHE O DEI CONCETTI DESCRITTI IN QUESTA ARTICOLO.
Tutto chiaro? Se scegliete di utilizzare le seguenti informazioni in maniera illegale, sarete voi a pagarne il prezzo. Vi avviso in anticipo, non sono un avvocato e non fornisco consulenze legali. Se volete utilizzare i concetti qui di sotto esposti, vi consiglio di consultare il vostro legale di fiducia per sapere se sono legali nel vostro paese. Una volta chiarito questo, possiamo proseguire.
Sapevate che negli USA, ogni anno vengono emesse soltanto tra 300 e 400 ordinanze di sorveglianza elettronica ed intercettazione? E nonostante questo, ci sono centinaia, forse migliaia, di fornitori di apparecchiature di sorveglianza. Come fanno costoro a lavorare, con un potenziale volume cosi’ basso?
Semplice, guadagnano cifre altissime vendendo materiale elettronico per intercettazioni. I loro clienti sono le forze dell’ordine locali, nazionali e federali, le grandi aziende e anche alcuni investigatori privati, che spesso usano tali apparecchiature in maniera illegale – ma questo voi non lo saprete mai….
Nel 1967 fu pubblicato un libro sulla sorveglianza elettronica, che ebbe larga diffusione negli USA, e che elencava alcuni dei più grandi acquirenti di materiale per sorveglianza. Tutti furono sorpresi di trovare in questa lista compagnie di autonoleggio quali Avis, catene alberghiere, compagnie assicurative, e perfino la Coca-Cola e la Walt Disney!
Nella mia carriera, ho scoperto numerosi sistemi di sorveglianza illegali. Le microspie sono ovunque: piccole aziende, multinazionali, abitazioni private, centri congressi… Se non mi credete, potete fare una prova, usando uno scanner programmabile (di quelli in uso alla polizia, non esattamente una cosa che vostra madre vorrebbe vedervi utilizzare…) sulla frequenza da 35 a 50 MHz, e quasi sempre scopritete delle cosette interessanti!
Riguardo la sorveglianza elettronica, ci sono svariati modi di usare la tecnologia e l’elettronica a scopo di sorveglianza, a cominciare ad esempio dalla tecnica cosiddetta dell’Hardwiring o cablaggio.
L’hardwiring, essenzialmente, consiste nell’avere un normale microfono collegato ad un altrettanto normale registratore. Parlando nel microfono, tutto cio’ che dite viene inviato tramite il cavo del microfono e registrato su cassetta.
Poi ci sono dei trasmettitori elettronici che intercettano il segnale e lo trasmettono sotto forma di segnale radio, verso vari tipi di ricevitori, come una stazione radio in miniatura.
Esistono anche delle apparecchiature di ascolto a distanza piu’ avanzate, come microfoni laser, microfoni parabolici, microfoni direzionali o altri sensibilissimi congegni capaci di catturare anche il minimo rumore a chilometri di distanza.
Per capire meglio i vari tipi di sorveglianza elettronica e le relative applicazioni, proviamo a fare un paio di esempi, a cominciare dalla tecnica dall’Hardwiring poc’anzi accennata.
Come detto prima, questa tecnica richiede l’utilizzo di un cavo per “trasportare” il suono verso l’ascoltatore o verso un apparecchio di registrazione. Tale tecnica ha molte varianti, e puo’ utilizzare cavi dello spessore di un capello, che possono essere mimetizzati in un condotto dell’aria condizionata, dietro un battiscopa, o anche dipinti.
Ad uno dei due estremi del cavo si trova un microfono, e all’altro un registratore, o anche un ascoltatore munito di cuffia. Questo metodo di intercettazione, pur essendo il piu’ vecchio, e’ ancora oggi largamente usato. E tanto per rendere le cose un pochino piu’ complicate, esistono anche dei tipi di vernice conduttiva, che trasmettono dei microimpulsi dal microfono al registratore.
Le applicazioni della tecnica Hardwiring sono talmente tante che sarebbe impossibile elencarle tutte, ma vi faro’ soltanto un paio di esempi.
Una volta, mentre stavamo compiendo un’operazione di bonifica ambientale presso un cliente, alla ricerca di cimici e dispositivi di intercettazione, localizzammo un sistema di cablaggio estremamente ben installato, da qualcuno che aveva accesso all’ufficio per lungo tempo, o forse aveva forzato le vie di accesso.
Questa installazione consisteva di un piccolissimo microfono dal diametro di circa 0,6 cm (reperibile presso qualsiasi negozio di elettronica o radio), inserito in un foro praticato nel retro di una cornice, da cui si dipartivano un paio di sottilissimi cavi che terminavano sul muro. Sul muro, il suono veniva trasmesso dalla vernice conduttiva sopra accennata, fino al battiscopa dietro cui erano nascosti altri due cavi, collegati a dei fili del telefono inutilizzati.
All’interno della scatola telefonica era stato nascosto un registratore a lunga durata, che memorizzava ogni suono emesso nell’ufficio del nostro cliente. Qualcuno si introduceva regolarmente nell’ufficio, per cambiare la velocita’ di registrazione, e tra 4 e 15 ore di conversazioni potevano essere registrate su un solo lato di una cassetta audio.
Un altro interessante sistema cablato e’ il seguente. Un giorno ricevemmo una chiamata da una signora che, convinta di essere spiata, ci chiese di effettuare una bonifica della sua casa, per rilevare eventuali sistemi di registrazione illegale.
Nonostante una accuratissima operazione di bonifica, i miei collaboratori non trovarono nulla.
Dopo qualche giorno, la signora richiamo’, dicendosi assolutamente sicura, senza ombra di dubbio, di essere spiata, e che forse qualcosa ci era sfuggito. Questa volta, andai anche io insieme ai miei ragazzi, e feci tutti i possibili test, ancora senza risultato. A questo punto provai l’ultima procedura possibile, ossia una ispezione fisica dell’intera casa, dall’attico alla cantina.
Durante la ricerca, notai qualcosa di strano: lo stereo, situato al centro della casa, era acceso, e una cassetta girava, e in effetti stava registrando! La cosa strana era che non c’era un microfono collegato alla presa, e il registratore non era dotato di microfono interno. Fermai la cassetta e la ascoltai, e conteneva una chiarissima registrazione delle mie conversazioni con la signora.
Controllai il retro dello stereo e… sorpresa! Uno dei cavi di un altoparlante era stato deviato verso l’interno dello stereo. Lo aprii e scoprii che il cavo era stato collegato alla presa del microfono, e collegato ad una delle casse. Praticamente, una delle due casse veniva usata come un microfono collegato al registratore, e il tutto funzionava perfettamente!
Inoltre, il marito aveva anche modificato la velocita’ di registrazione e riproduzione, per consentire 8 ore di registrazione. Uno dei piu’ sofisticati sistemi “fatti in casa” che io abbia mai visto, i miei complimenti! Ogni notte, mentre la moglie lavorava come infermiera, il marito aveva il tempo di verificare tutto cio’ che sua moglie aveva fatto durante il giorno. Bisogna dargliene atto, aveva fatto davvero un bel lavoro!
ANCHE VOI SIETE SPIATI?
Il primo consiglio che posso darvi per controllare se anche voi siate spiati, e’ di dare un’occhiata ai tappeti, per eventuali alterazioni al pavimento sottostante, dove possono passare dei cavi nascosti. Controllate anche se ci sono cavi “strani” accanto alla vostra scatola di collegamento telefonico (dovreste sapere la quantita’ e il tipo dei cavi che si dipartono da tale scatola, e tenere d’occhio l’eventuale comparsa di nuovi cavi).
Tenete sotto osservazione i battiscopa, eventuali graffi nella vernice del muro, ed ogni possibile indizio che possa far pensare che il battiscopa sia stato rimosso. Attenzione a oggetti metallici che potrebbero condurre elettricita’ ed essere parte di un cablaggio. Funziona cosi’:
Come sapete, vari tipi di metallo conducono elettricita’, e possono pertanto essere usati come componenti di un sistema cablato, con il vantaggio di non essere rilevabili dalle apparecchiature di bonifica, in quanto non trasmettono onde radio.
Un altro tipo di sistema hardwire e’ l’intercettazione telefonica diretta, che richiede un normale registratore a cassette con un microfono e un telecomando a distanza, disponibile a cifre irrisorie in qualsiasi negozio di elettronica. Il “controllo automatico di registrazione” e’ una piccola scatola di pochi centimetri di lato, con due cavi in uscita, dotata di due interruttori per selezionare la modalita’ di registrazione o riproduzione. Un cavo puo’ essere collegato direttamente a una presa telefonica, o puo’ essere tagliato per essere collegato al cavo di linea. L’altro cavo, con due prese, va connesso al registratore. Una presa piu’ piccola e’ collegata al jack remoto del registratore, e quella piu’ grande al jack del microfono sul registratore. Basta premere il pulsante di registrazione e via!
Tale controllo automatico manterra’ il registratore inattivo quando il telefono non e’ in uso. Non appena il ricevitore viene staccato, il registratore si attiva, registrando chiaramente l’intera conversazione. Al momento del riaggancio, si spegnera’ automaticamente, in attesa della prossima chiamata.
Questa funzione consente al registratore di attivarsi solo in caso di necessita’, evitando di registrare quando il telefono non e’ in uso.
La maggior parte di coloro che usano questo sistema di registrazione colleghera’ questo sistema ad una presa telefonica extra nel luogo dove si svolgono le conversazioni da registrare, nascondendo il registratore sotto un letto, dietro una cornice o quant’altro.
Nel caso in cui non ci siano prese extra a disposizione, bastera’ tagliare il cavo del jack telefonico in uscita dal sistema di controllo, e scoprire i cavi di colore rosso e verde, collegandoli al cavo telefonico.
Quasi tutti i sistemi telefonici funzionano con un unico cavo di colore grigio o bianco. Una volta rimossa la protezione, il cavo contiene altri cavetti di colore rosso, verde, giallo e nero. Questo cavo fornisce energia di 40 o 50 volts (110 o piu’ nel momento in cui il telefono squilla), e puo’ causare una lieve scossa se maneggiato impropriamente.
Una volta rimossa la protezione, i cavi rosso e verde vanno accoppiati con quelli corrispondenti nel cavo telefonico, ed adeguatamente coperti con nastro isolante. Nel 99% delle applicazioni trovate, abbiamo rilevato elettricita’ statica, rumori o fruscii in grado di mettere in allarme la persona spiata. In un caso, abbiamo anche rinvenuto dei cavi che erano stati collegati con gomma da masticare (e immaginate la felicita’ di un agente di polizia scientifica nel trovarsi le impronte digitali belle e pronte…)!
Un’altra tattica molto usata nelle intercettazioni telefonica e’ la seguente: abbiamo scoperto dei casi in cui il cosiddetto “interno” di una persona è installato esternamente, in un luogo facilmente raggiungibile da malintenzionati (ad esempio, un telefono con un numero aziendale installato a casa, o simili). Generalmente l’intercettatore farà in modo che l’azienda telefonica dell’intercettato installi un nuovo numero (collegato al centralino aziendale, quindi un “interno”) al di fuori dell’ufficio. A questo punto, viene collegato il dispositivo di registrazione, e le chiamate sono intercettate per qualche settimana. Quando l’intercettato ricevera’ la bolletta telefonica con il costo aggiuntivo della nuova linea, l’intercettatore sara’ sparito da tempo!
IL TELEFONO SENZA FILI (CORDLESS)
I telefoni cordless sono ormai in tutte le case. Sono certamente comodi da portare con noi per la casa, ma possono facilmente trasmettere entrambe le parti delle vostre conversazioni, a chiunque sia dotato di uno scanner come quelli della polizia, fino a qualche chilometro di distanza!
Pertanto, NON PARLATE DI ARGOMENTI SENSIBILI QUANDO USATE UN TELEFONO CORDLESS!
Solitamente, sulla scatola che contiene il vostro nuovo cordless al momento dell’acquisto, una nota vi avverte che questi telefoni sono dei radiotrasmettitori. Nonostante cio’, miolini di persone ogni giorno, al lavoro e a casa, continuano ad usarli, spargendo informazioni provate nell’etere.
E si puo’ fare ben poco per proteggere la privacy delle telefonate fatte tramite cordless, a parte dotarsi di uno scrambler, o dispositivo di codifica, trasformandolo in un telefono anti intercettazione. E anche in questo caso, il vostro interlocutore dovra’ essere dotato di un decodificatore “accoppiato” al vostro, per poter essere sicuri di parlare senza essere intercettati.
Questo restringerebbe talmente tanto il campo di utilizzo del vostro telefono cordless, che tanto varrebbe utilizzare un normale telefono.
I telefoni cordless possono essere facilmente intercettati. Per la vostra sicurezza, vi spieghero’ come si fa. Di nuovo, vi raccomando di consultare un legale se doveste decidere di utilizzare questa tecnica per raccogliere informazioni…
Funziona come segue: quasi tutti i telefoni cordless (con l’eccezione di quelli a 900 MHz) trasmettono su banda da 46 a 47 MHz. A un investigatore dotato di uno scanner, bastera’ impostare una ricerca su banda tra 46.00 e 47.00 MHz. Se un telefono cordless e’ in uso in quel momento nel campo d’azione dello scanner (fino a oltre 1 Km di distanza), lo scanner lo intercetterà immediatamente, rendendone possibile l’ascolto senza alcuna difficoltà. Il raggio d’azione dello scanner può essere ulteriormente esteso, abbinandolo ad una buona antenna a bassa frequenza.
Ad un investigatore privato bastera’ piazzarsi in auto vicino alla casa della persona sotto osservazione per ottenere informazioni di prima mano, da utilizzare in seguito come prove. Molti legali sostengono che, nel momento in cui si decide di usare un telefono cordless, si “perde” il diritto alla privacy, in quanto la nota sulla scatola del vostro cordless specifica chiaramente che tali telefoni non garantiscono una privacy totale.
UN PASSO PIU’ AVANTI
Esiste anche una apparecchiatura chiamata “auto scanner recording control”, ossia “controllo automatico di registrazione da scanner”, che permette di collegare uno scanner di frequenze della polizia a un registratore.
Esso permette al registratore di attivarsi solo quando il telefono cordless è in uso. Tramite di esso, gli investigatori saranno in grado di determinare la frequenza esatta del telefono intercettato, e saranno in seguito in condizione di piazzare uno scanner a batteria (protetto dalle intemperie in una borsa impermeabile) nelle immediate vicinanze della casa, magari in una siepe o simili, e più avanti recuperarlo con tutta calma e con altrettanta calma ascoltare il frutto di questo lavoro, ossia le registrazioni effettuate magari con un registratore a lunga durata che consente di immagazzinare ore ed ore di conversazione.
Presso rivenditori specializzati e cosiddetti “spy shops” si possono trovare registratori capaci di effettuare fino a 10 ore di registrazione su una singola cassetta. Se usate un microregistratore per lavoro, questi articoli possono esservi utilissimi.
In ogni caso, gli esempi appena menzionati sono soltanto la punta dell’iceberg di quello che accade nel mondo della sorveglianza elettronica, specialmente quella illegale… ci si potrebbe scrivere un libro! Ma poiché il mio spazio è limitato, ne riparleremo alla prossima edizione della newsletter.
In generale, posso consigliarvi di non pensare che questo “a voi non potrebbe mai accadere”, perché è proprio pensando in questa maniera che si comincia ad essere a rischio di perdere i propri segreti, che per qualcuno possono avere anche più valore del vostro conto in banca…
Nel mio piccolo, ho rifiutato svariate offerte con molti zeri per fare dello spionaggio industriale, ma se io ho ricevuto queste offerte, evidentemente non sono l’unico. Pertantyo, ricordate che la prudenza non è mai troppa!
Esistono apparecchiature che vi permetteranno di rilevare microfoni, trasmettitori e cablature illegali, ma la miglior protezione è quella racchiusa in poche semplici regole:
– Non dite mai al telefono qualcosa che non vorreste dire in un’aula di tribunale, a meno che il telefono in questione non sia un telefono sicuro anti intercettazioni.
– Non fidatevi di nessuno, e se quello che dite potrebbe danneggiare voi e i vostri affari… non ditelo.
– Se dovete discutere di affari importanti, fatelo parlando a bassa voce vicino ad una fonte di rumore o suono, come una televisione o radio ad alto volume, che possa disturbare eventuali registratori nascosti. Per quanto “artigianale”, questa protezione è sorprendentemente efficace.
– Quando gli argomenti discussi sono sensibili, non parlatene in ufficio, ma fatelo in luoghi pubblici, facendo attenzione ad eventuali protuberanze o simili, che possano nascondere registratori.
Carissimo, sicuramente Lei sarà un esperto di elettronica per cui le chiedo una dritta:
mi sono trovato spesso a parlare con il mio datore di lavoro ed ogni volta che iniziamo il discorso, maneggia il suo cell e poi lo mette sul tavolo. Sospetto che accenda il microfono per effettuare registrazioni…come fare a disturbarle e renderle inutilizzabili? A cosa sono sensibili i microfoni (ultrasuoni, segnali di qualche genere, ecc)?
Grazie mille!
Buongiorno Andrea, per informazioni su questo, ma anche su tantissimi altri prodotti che potrebbero fare al caso suo, ci contatti allo 080 43 730 893 oppure ci invii una mail a service@endoacustica.com per una consulenza gratuita!