L’uso di sistemi di videosorveglianza sui luoghi di lavoro può essere un modo molto efficace per monitorare le prestazioni, aumentare la sicurezza e ridurre eventuali furti. Tuttavia, è importante seguire delle specifiche linee guida, e verificarne la compatibilità con il diritto dei dipendenti alla privacy anche sul posto di lavoro.
Pertanto passeremo in rassegna alcune importanti considerazioni da tenere presenti in qualsiasi momento se si vuole praticare la sorveglianza video sul lavoro.
Il diritto alla privacy dei lavoratori
La realtà è che quando si tratta di proteggere la privacy, spesso tale diritto viene disatteso. Poiché l’utilizzo di dispositivi elettronici è sempre più diffuso, però, il nostro sistema giuridico si è trovato di fronte a situazioni mai affrontate in precedenza, con cause legali intentate dai dipendenti a datori di lavoro che ne monitoravano gli spostamenti in ufficio con sistemi elettronici ed altro.
La regola generale attualmente seguita per giudicare casi del genere è che chiunque abbia diritto ad una ragionevole aspettativa di privacy. La sfida più difficile è proprio determinare ciò che costituisce tale ragionevole aspettativa, con leggi che vengono affinate gradualmente con il presentarsi di nuovi casi che facciano giurisprudenza.
La responsabilità del datore di lavoro (con o senza leggi)
Le leggi in materia di privacy dei lavoratori si stanno iniziando a silluppare, il che ovviamente non significa che i datori di lavoro sono liberi di fare quello che vogliono.
Come datore di lavoro, infatti, è sempre necessario tenere presente che si ha il dovere di garantire e proteggere la privacy dei vostri impiegati.
Seguendo questi tre passaggi, sarà possibile definire un piano di sorveglianza eficace ma non invasivo dei diritti altrui.
1. Regole e procedure di sorveglianza chiare e visibili
Questa è la chiave per proteggersi da eventuali cause. I dipendenti, infatti, devono essere a conoscenza che è presente un sistema di video sorveglianza, e conoscerne i dettagli. Eventuali modifiche devono essere portate a conoscenza dei dipendenti, e sarebbe bene organizzareaggiornamenti periodici.
2. Procedure chiare per la conservazione e distruzione dei filmati
Questo è particolarmente importante se il sistema di sorveglianza è gestito da terze parti. È necessario disporre di procedure chiare, che assicurino che i video non possano essere venduti a soggetti esterni, né da essi utilizzati in alcun modo.
Per evitare il rischio di abusi, è bene anche definire la durata della conservazione, dopodiché i video vengono distrutti.
3. Fornire un giustificato motivo per l’adozione della video sorveglianza
Definire chiaramente il motivo per cui si ricorrre alla videosorveglianza aiuterà a garantirne il funzionamento secondo i giusti parametri. In caso di cause civili o penali a causa delle pratiche di sorveglianza, avere ragioni ben definite aiuta sicuramente a difendersi.
Comunque è difficile definire cosa o meno costituisca violazione dei diritti di un dipendente, quando si tratta di privacy personale. In situazioni del genere, l’eccesso di prudenza, o di zelo, può essere controproducente. Pertanto, è sempre meglio discutere apertamente con i propri dipendenti i criteri e le procedure specifiche di sorveglianza.
In questo modo, i vostri dipendenti potranno meglio determinare se tali procedure siano poco rispettose dei loro diritti.
Fonte: Endoacustica.com