L’ indebitamento delle famiglie in Italia ad aprile 2012 è cresciuto del 227,4% rispetto allo stesso mese del 2011 e l’usura è aumentata del 155,2%. Questo è il dato che emerge dal rapporto Krls Network of Business Ethics in pubblicazione prossimamente su Contribuenti.it, rivista dell’Associazione Contribuenti Italiani.
L’aggressione al patrimonio familiare da parte delle esattorie, dei compra oro, e dei giochi d’azzardo e l’aumento delle tasse sul consumo stanno portando migliaia di famiglie e imprese nel baratro, costringendole molto spesso a ricorrere all’aiuto, se così lo si può chiamare, di spregiudicati usurai.
Le banche, per chi è in difficoltà, diventano sempre più inaccessibili, in quanto i tassi sono arrivati anche al 15 per cento, mentre organizzazioni criminali prestano denaro anche all’1-2 per cento. Un mercato di finanziamenti sotterraneo che richiede interventi immediati e che sta portando diversi piccoli imprenditori al collasso, fino alla distruzione di sé con il suicidio.
I suicidi, infatti, sono in netto aumento nell’ultimo anno e la maggior parte di loro è attribuita alla crisi economica, che ferisce non solo perché restringe al limite del possibile la capacità economica delle famiglie, ma anche perché ferisce nel profondo migliaia di piccoli imprenditori padri di famiglia che si ritrovano costretti a guardare in faccia i loro dipendenti e licenziarli.
I dati, inoltre, confermano che il fenomeno usura sta aumentando e l’apice potrebbe essere raggiunto a giugno, in concomitanza con il pagamento dell’IMU e di altre tasse annuali.
Il tasso più alto d’Italia, però, si ha in Abruzzo, dove è stimato al 157,7%. Stimato, perché in realtà è difficile avere un dato effettivo, vista la difficoltà che hanno molte vittime nel denunciare il problema, un po’ per pudore e vergogna nei confronti dei familiari e un po’ per la paura di ritorsioni verso sé stessi e verso la propria famiglia.
Si inizia con piccoli prestiti, magari chiedendoli a conoscenti. Poi la somma da restituire cresce a dismisura con gli interessi e ci si ritrova all’improvviso non solo a non avere più nulla, ma a dover ricavare da quel nulla i soldi da restituire allo strozzino.
In diverse regioni d’Italia sono stati istituiti diversi sportelli di ascolto per le persone con problemi economici, soprattutto alla luce degli innumerevoli suicidi verificatisi in questi ultimi mesi da nord a sud, senza “distinzione di tasche”.
A volte, però, si ha l’esigenza di fornire delle prove, di cogliere con le mani nel sacco lo strozzino, per permettere alla giustizia di fare il suo corso. È in questo caso che possono rivelarsi utili le microspie ambientali o i cellulari spia ideali per intercettare e registrare le conversazioni con il proprio usuraio, cogliendolo in flagranza di reato. Facili da usare e difficili da scoprire, questi apparecchi permetteranno alla vittima di usura di incastrare il proprio strozzino e assicurarlo alla giustizia.